Il disturbo del sonno tra cattive abitudini e patologie

Il disturbo del sonno è molto più frequente di quanto non si pensi. Le casistiche sono di vario genere e variano da soggetto a soggetto, per alcuni basta dormire dal sette alle otto ore ad altri ne occorrono dieci, ad altri ancora possono essere sufficienti cinque o sei ore di riposo per essere perfettamente in forma. È un aspetto molto soggettivo che non impedisce comunque di creare disagi a quanti ne soffrono come ad esempio eccessiva sonnolenza o spossatezza durante la giornata.
Cosa provoca il disturbo del sonno?
Il normale ritmo sonno-veglia può essere alterato da diverse situazioni come ad esempio:
- Fare sport 3-4 ore prima di coricarsi
- Caffè, alcool, nicotina
- Cena pesante
- Disturbi della tiroide
- Scompenso cardiaco
- Ipertensione arteriosa
Il disturbo del sonno può portare a molte conseguenze come:
- Disturbi dell’umore
- Ansia e facile irritabilità
- Eccessiva sonnolenza diurna
- Forte stanchezza
L’insonnia può essere quantificata attraverso specifici esami denominati polisonnografie, si deve associare anche una soggettività di scarso ristoro derivante dal sonno notturno; questo vuol dire che un individuo è insonne non solo se dorme poche ore ma se da queste poche ore non ottiene un ristoro adeguato al mantenimento della sua funzionalità sociale e lavorativa nelle ore diurne.
La mancanza di sonno non è di per se una malattia ma molte volte è la conseguenza di altre oppure è il risultato di cattive abitudini sull’alimentazione e sulla routine quotidiana.
Non necessariamente in queste situazioni si devono eseguire esami specifici come i polisonnografici che devono comunque essere sempre preceduti da una valutazione clinica da parte di uno Specialista di Medicina del Sonno; quando si eseguono esami strumentali in un paziente che riferisce insonnia in genere si osservano un tempo di addormentamento prolungato, un numero di risvegli più elevato, o un risveglio molto precoce al mattino. (Bergonzi P. et Al., 1992; Ferri R., 1996).
La tipologia dell’insonnia viene così definita:
- insonnia iniziale quando la difficoltà prevalente riguarda l’addormentamento serale;
- insonnia intermedia quando a prevalere sono i risvegli a metà nottata seguiti da difficoltà a riprendere sonno;
- di insonnia terminale quando invece è presente un risveglio molto precoce seguito dall’impossibilità di riprendere sonno.
Negli insonni in genere risulta diminuita la percentuale di Sonno trascorsa nello stadio 4, cioè dello stadio più profondo e riposante del Sonno, che insieme alla diminuzione del sonno REM, determinano un incremento degli stadi meno profondi di Sonno, cioè lo stadio 1 e, ancor di più, lo stadio 2. (Ferri R, Alicata F., 1995; G. Coccagna., 2000).
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